Riflessione 41-2024

Siamo arrivati alla fine dell'anno liturgico ed oggi celebriamo la festa di Cristo Re dell'universo. Giovanni ci ricorda il momento in cui il Nostro Re si è proclamato tale. Non con cerimonie sontuose ma durante l'interrogatorio fatto da Pilato. Tu sei re? Pilato è stupito e divertito, non sa se lasciar andare per la sua strada questo straccione consegnatogli dal Sinedrio o divertirsi qualche istante con lui. Cosa ha combinato questo folle se i sacerdoti si sono presi la briga di chiedere la sua condanna a morte? Eccolo lì l’uomo pericoloso: un pazzo che si prende per re, uno che dice di essere venuto a salvare il mondo, uno che si prende per Dio. Tu sei re? Non si capacita della situazione, il procuratore romano. Gesù cerca di capire se l’affermazione è una sua idea, se è una sua supposizione, ma Pilato smorza subito ogni possibile dialogo. A lui della sorte di Gesù non importa nulla, né gli importa cosa pensino gli altri... ma se si spaccia davvero per re allora esiste un problema perchè uno solo è l’Imperatore. Cristo è il re? Ripetono, ogni giorno, quanti auspicano la fine catastrofica della Chiesa, e dove sarebbe il Regno? Dove la salvezza? Dove i cieli nuovi e la terra nuova in cui avrà stabile dimora la giustizia? Duemila anni di illusione, di soprusi, di inganni. E anche noi, come a Pilato, sembriamo, agli occhi del mondo, dei pazzi esaltati, da compatire e da contenere nel loro credo religioso. Gesù è re, certo. Ma non come immagina Pilato. Il regno di Gesù non appartiene a questo mondo, infatti nessuno fra i suoi sudditi ha alzato la spada per difenderlo. La discussione si fa interessante anche per Pilato che incalza: Dunque tu sei re?  Al procuratore, come a molti di noi, Gesù non sembra in nessun modo un re. È un gesto di fede crederlo. Cristo non appare neanche lontanamente come un re, né appare come un politico famoso o un affermato imprenditore o un magnate della finanza. Non appare, semplicemente, in nessun modo. A lui non importano il potere, il denaro, i privilegi, i lussi o l’adorazione della folla, importa una cosa sola: adempiere la sua missione. Vuole rendere testimonianza alla verità, è re della verità, è re dell’autenticità. È venuto a svelare il vero volto di Dio e con esso il nostro vero volto. Sì, Gesù è re, ma a modo suo, un re che capovolge la nostra idea di Dio e della gloria. Cristo è il re? Sentiamo dire dalle persone che hanno sbattuto la porta della parrocchia e se ne sono andati, stufi dell’ennesimo scandalo, stanchi dell’ennesimo parroco che sembra vivere fuori dal mondo, inorriditi dalle persone che tanto si danno da fare in parrocchia dimenticando le cose essenziali che rendono amabile una persona. Che testimonianza diamo noi come sudditi? Gesù è il re? Sentiamo dire quando vediamo noi servi, discutere per un titolo, per un riconoscimento, per un applauso e pensiamo alla logica del mondo che sta scardinando la Chiesa vediamo anche noi, come san Paolo VI, il fumo di satana insinuarsi nella logica del Vangelo. Cristo è il re? Leggiamo nello sguardo di compatimento, di sufficienza, di sottile ironia della gente che conta, dei giovani disincantati diventati cinici, delle persone urlanti e rabbiose che disprezzano come inutile e pericolosa la vita che deriva dal Vangelo. Cristiani, in teoria, ma fieramente razzisti e violenti nel loro modo di pensare e di vedere. Quanta poca umanità, troviamo ancora oggi nel mondo! Alla fine di questo anno liturgico celebriamo il nostro re. Questo re che ci porta alla verità di noi stessi, non certo a conquistare il mondo. Che ci porta a Dio, non a inebriarci di potere. E siamo qui, se ancora lo vogliamo, a dirci suoi discepoli. Tu sei re? Sì, Signore. Lo credo. Lo voglio. Tu sei il mio re. Sappiatevi amati, buona domenica.

Aprendo il file .pdf. "Riflessioni e giochi"  sotto l'immagine in fondo alla pagina potete accedere ad una riflessione del Vangelo per tutti, in particolare per famiglie e ragazzi, tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali", un modo per evangelizzare i più giovani allegramente, con un linguaggio semplice e gioioso. 

Come di consueto propongo l'audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-24-novembre-2024