Riflessione 35 -2024

Continua questa domenica, nel Vangelo di Marco, la discesa di Gesù verso Gerusalemme. Gesù scende: dal punto più a Nord della terra di Israele fino al punto più basso della crosta terrestre, Gerico. Una discesa geografica simbolo, però, di una discesa interiore, di spogliamento, di dono di sé. Dopo la risposta di Pietro, che, a Cesarea di Filippo, aveva finalmente riconosciuto che Gesù era il Cristo, il figlio di Dio, l'evangelista Marco (dietro cui molto probabilmente c'è Pietro) ora si pone un’altra domanda: chi è il discepolo? Quali sono le caratteristiche che bisogna avere per essere discepoli? Il primo candidato sembra avere tutti i numeri in regola. Il suo approccio è strabiliante: si inginocchia pieno di zelo e pone una domanda centratissima:<< Maestro buono, cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?>>. Riconosce in Gesù un rabbino, si impegna a rendere concreta e tangibile la propria fede agendo nella sua vita. Gesù è piacevolmente sorpreso e gli propone di seguire i comandamenti, quelli dei Mosè. Non è un anarchico, il Signore, non propone percorsi inusuali, innovativi, strani. Gesù non è venuto a cambiare il percorso di fede del popolo di Israele, ma a ricondurlo alla sua origine. Possiamo anche noi proporre ai nostri giovani un percorso semplice, legato alla Tradizione, l’appartenenza ad una comunità, una vita interiore nutrita di meditazione e preghiera, un percorso sacramentale… ma fatti col cuore, per bene, con gioia e novità. Il Giovane afferma di avere osservato quel percorso sin dalla più tenera età. Anima bella o presuntuosa? Gesù opta per la prima soluzione, vede sempre il lato luminoso, il bicchiere mezzo pieno. Anche con noi, anche con me. Sa che questo ragazzo è sincero, sta veramente camminando con entusiasmo sulla via dei comandamenti. Gesù gli rivolge uno sguardo colmo d’amore e di benevolenza. Siamo amati!!! Questa è la rivelazione del Vangelo. Quello sguardo è lo sguardo che hanno incontrato Pietro, Matteo, Marco e molti altri. E' lo sguardo che ha rivolto a me, a te e a ogni discepolo da allora ad oggi. È l’esperienza concreta dello sguardo del Signore che ci raggiunge nella preghiera, nella meditazione, nell’adorazione. L’esperienza che cambia la vita. Solo se sentiamo su di noi lo sguardo amorevole del Signore possiamo dire di avere fatto esperienza di Dio, solo se sentiamo in noi lo sguardo mai giudicante del Maestro cogliamo la verità della proposta cristiana. Quello sguardo è la sintesi dell’annuncio cristiano. Sei amato. A prescindere. Sei amato bene. Sei amato seriamente. Quell’amore di Dio, che ne è sorgente, e che solo lui può donarci. Lo sguardo del giovane, ora, è immerso nell’amorevole sguardo di Cristo. Gesù sta lasciando tutto, sta salendo a Gerusalemme dopo avere abbandonato la folla e il plauso e anche la comprensione dei discepoli. Si sta spogliando di tutto per fidarsi di Dio e chiede al giovane, può fare lo stesso. Il giovane tentenna, il sorriso gli si spegne sul viso, non se la sente, così è decisamente troppo e se ne va triste. Difficile per il giovane, difficile per noi, che leggendo il Vangelo non facciamo fatica giudicarlo ma che nella nostra vita facciamo lo stesso. Quando faremo il salto? Quando passeremo dall’osservare delle regole a ribaltare la vita? Quando seguiremo, finalmente, il Signore per quello che è, non per ciò che da? Quando torneremo a dire alle nostre comunità in affanno, alla nostra Chiesa in cammino sinodale, che la fede ha a che fare con l’amore, col sentirsi amati, con lo scegliere di amare? Fissiamo lo sguardo in quello sguardo che ci ama. Facciamo questo, almeno, per ora. Forse ci farà innamorare. Buona domanica, sappiatevi amati.

Aprendo il file .pdf. "Riflessioni e giochi"  sotto l'immagine in fondo alla pagina potete accedere ad una riflessione del Vangelo per tutti, in particolare per famiglie e ragazzi, tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali", un modo per evangelizzare i più giovani allegramente, con un linguaggio semplice e gioioso.

Come di consueto propongo l'audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-13-ottobre-2024