Riflessione 29 - 2023
Questa domenica la liturgia ci propone altre parabole, in particolare quella del grano e della zizzania. Un tale semina del grano buono nel campo ma, durante la notte, viene il suo nemico e semina della zizzania, un’erba infestante che le sue radici con il grano. C’è sempre qualcuno che vuole distruggere il lavoro degli altri, con le buone o con le cattive maniere, ci sono persone che agiscono per danneggiare gli altri, sperando di ricavarne un vantaggio o credendo di vendicare un torto subito. I servi zelanti propongono al padrone di togliere la zizzania subito, perchè i servi ragionano come noi, come me, vorrebbero tutto e subito !!! Vorrebbero togliere di mezzo ciò che non va, sistemare la situazione velocemente, salvando il raccolto anche a costo di perdere qualche spiga. Ma la risposta del Padrone è diversa, per certi aspetti destabilizzante: non strappare la zizzania !!! Si deve lasciare che cresca insieme al buon grano fino a quando la maturazione del frutto permetterà di riconoscere il grano con certezza, impedendo di strappare qualche spiga per errore. Questa è la logica meravigliosa di Dio, quel Dio che lascia le 99 pecore per cercare quella perduta. Il cuore della parabola di oggi è molto semplice: nella nostra vita il bene e il male crescono insieme in un intreccio che l’uomo non deve districare, lasciando a Dio di compiere tale opera nella pienezza dei tempi. Noi dobbiamo solo preoccuparci di innaffiare abbondantemente il grano per far sì che cresca e si rinforzi. Molte volte, dopo avere iniziato un percorso di fede, dopo una conversione che ci ha fatto cambiare vita, pensiamo di essere cambiati, invece l’uomo vecchio di cui pensavamo di esserci sbarazzati, ogni tanto emerge e fa capolino nella nostra vita, facendo qualche danno e, soprattutto, gettandoci nello sconforto. La conversione non è che l'inizio di un lungo cammino che richiede tempo. Solo il tempo stabilirà se la pianta porta frutto e solo dal frutto possiamo cogliere la bontà della pianta (Mt 7,16). L’apparenza inganna, e Dio lo sa bene. Persone che sembrano lontane da Dio, travolte dall’ombra, possono cambiare, convertirsi, fare buon frutto. Perciò anche noi cristiani, dovremmo farci sempre contagiare da questo inguaribile ottimismo e, cocciuti nella speranza, pensare sempre che una persona possa cambiare in meglio. E come tali dovremmo agire. Gesù chiede di pazientare perché sa bene che il cuore dell’uomo può cambiare. Addirittura il nostro, il mio... Buona domenica, sappiatevi amati !!!
Audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-23-luglio-2023