Riflessione 28 - 2024

Anche a noi piace a volte stare nel mezzo, adattarci, prendere il meglio delle diverse posizioni, delle diverse opinioni. E ci sta, va bene che sia così: la vita necessariamente ci porta al compromesso che è una vittoria a metà. L’idea che la realtà sia bianca o nera produce nemici, avversari, contrappone, come vediamo accadere accanto a noi. Ma su alcune cose la scelta va fatta!!! Su alcuni temi: la vita, l’amore, le azioni essenziali, i valori, una scelta va fatta e ripetuta ogni volta che ne abbiamo la necessità. È quello che accade anche con la fede. È quello che è accaduto ai discepoli, dopo il durissimo discorso del pane di vita che risulta inconcepibile e incomprensibile per la maggioranza fra i presenti, discepoli compresi. Gesù ha toccato il fondo: ha chiesto alla folla di saziarsi della sua carne, di dissetarsi al suo sangue. Cristo, probabilmente, ha già in mente l’estremo dono, l’Eucarestia. Chiede ai suoi di non seguirlo solo per le cose magnifiche che dice, né solamente per i prodigi. Ma di accogliere la sua carne, che nella Scrittura indica la fragilità, e il suo sangue cioè la sua essenza. È troppo. Davvero. La folla è sgomenta e irritata, è bastato un confronto duro ma schietto per far crollare la fama del Signore. Gesù è chiaro, diretto, inequivocabile. Dio lo è. Ora si tratta di scegliere da che parte stare. Fino a quando Gesù sfama le folle è idolatrato, quando parla di Dio, del suo Dio, è abbandonato. Fino a quando Dio risponde alle nostre esigenze e alle nostre richieste è grande, quando – a nostro avviso – ciò non avviene più, è rinnegato e rigettato. No, non se l’aspettava questa reazione da parte della folla che ama con tenerezza. Forse pensava (ingenuo Dio!) di convertire i cuori con le parole e con lo sguardo. Gesù, indurito, scosso, attonito, si rivolge agli apostoli. La domanda, inquietante e tagliente come una lama, è rivolta a ciascuno di noi: Volete andarvene anche voi?E tu vuoi andartene? Ora che incontri le prime difficoltà vuoi lasciare tutto per tornare a chiuderti nel tuo piccolo mondo di tiepide certezze? Rinunci al sogno di Dio?  Vuoi davvero lasciare questa fragile Chiesa che, ora più che mai, ha bisogno di discepoli fedeli, sofferenti ma fedeli, onesti, autentici e fedeli, disposti a rimettere in moto l’annuncio del Vangelo che sta languendo con le nostre appassite comunità parrocchiali? Vuoi davvero metterti dalla parte di coloro che pensano che questo cristianesimo sia da abbandonare e metterti dalla parte degli illuminati che criticano senza mettersi in gioco? O degli indifferenti che dicono che Dio sia inutile o dannoso? Fallo. Sei libero, straordinariamente, drammaticamente libero di credere. O di fuggire. Di spalancarti, o di chiuderti. L’amore di Dio ci lascia liberi, giunge a noi, creature fragili e incostanti, di aderire liberamente al suo progetto.Pietro, il grande, risponde a nome di tutti, la sua risposta è sussurrata ma ferma, assoluta: Dove vuoi che andiamo, Signore? Dove trovare tanta serenità, tanta verità, tanto bene, tanta luce, tanto silenzio, dove, Signore, trovare qualcosa o qualcuno che ti sia pari? Dove, amico degli uomini, trovare compassione e futuro, dove respirare l’ebbrezza di Dio? Buona Domenica.

 

Come di consueto continuiamo a proporvi l'audio-commento di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-25-agosto-2024