Riflessione 25 - 2023
Gesù vede nel profondo le persone che gli stanno di fronte, sa dell’infinito bisogno di senso e di felicità che alberga nel nostro cuore, conosce l’immane fatica che facciamo nel dare una risposta all’inquietudine. Tutti ci aspetteremmo: Gesù si commuove e quindi si propone come il Buon pastore. Macché: Gesù si commuove e inventa la Chiesa. Gesù pensa ad una compagnia, ad una ricerca comune, ad un sogno realizzato: uomini e donne, suoi discepoli, capaci, insieme, di cercare senso e pienezza, misura e gioia. Nessuno si sognerebbe di mettere insieme dodici persone così radicalmente diverse per realizzare un progetto! Pescatori abituati alla concretezza e alla rudezza insieme ad intellettuali come Matteo e Giovanni; tradizionalisti come Giacomo insieme a pubblicani, peccatori pubblici, violenti come Simone del gruppo degli Zeloti, disposti ad uccidere l’invasore romano. C’è l’intero Israele in questo gruppo, l’intera umanità nella sua vivace diversità. La Chiesa è la comunità dei discepoli di Gesù, diversi tra loro in tutto ma uniti nell’esperienza e nel desiderio dell’amore del Maestro, chiamati ad annunciare il vangelo con semplicità e verità. Questa è, nel sogno di Dio, la Chiesa. La missione dei dodici è sconcertante: devono rivolgersi alle pecore perdute di Israele. Un invito attuale e urgente: la Chiesa ha bisogno di testimoni che la riconducano all’ovile del Padre. I primi destinatari dell’annuncio del Vangelo siamo proprio noi cristiani, troppo cattolici per diventare discepoli, troppo convinti di saperne abbastanza per ascoltare il Vangelo. La Chiesa, comunità di perdonati e di figli, non di insopportabili perfetti, di diversi che cercano l’Uno, di compagni di viaggio chiamati a rendere presente il Pastore nei loro gesti continuamente da riformare, sempre da convertire… È da questa comunità abbiamo ricevuto l’intero Vangelo del Maestro. Sì, preferisco così: la povertà e lo scandalo dell’Incarnazione è anche questo Dio sceglie di farsi annunciare da persone incostanti e dubbiose come noi, come me. La sua genialità e la sua lungimiranza stanno tutte in questa sua incredibile volontà di insegnarci a prenderci carico gli uni degli altri, a diventare qui, oggi, sorriso di Dio per il fratello. Questa è la Chiesa che faremo.
Audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-18-giugno-2023