riflessione 22-2023
Vediamo le nostre messe svuotarsi, le nostre comunità ridotte sempre di più. Vediamo poca partecipazione dei giovani e il disprezzo di chi ci vede come dei poveracci da compatire. Vediamo, a volte, i nostri preti stanchi, sfiduciati... Difficile credere guardando i giornali online, ascoltando un dibattito televisivo o le notizie inquietanti che si trovano su internet. Difficile non abituarsi alle guerre vicine e lontane, agli sbarchi dei disperati, ai colpi di Stato di paesi che non conosciamo. Difficile non spaventarsi vedendo la spesa che erode lo stipendio che a mala pena basta a pagare mutuo-gas-luce. Difficile credere in un compimento quando vedi la gente col muso, snervata, aggressiva, pronta a vomitarti addosso tutta la rabbia che cova nel cuore. Perché, siamo onesti, l’oneroso compito che ci ha affidato il Signore, quello di annunciarlo, di raccontarlo, di vivere come lui è davvero troppo per noi! Sorride il Signore, lo sa, perciò ci chiede di stare tutti nello stesso luogo insieme ai pochi rimasti con i cuori se non ardenti, almeno accesi. Insieme, perché, anche se abbiamo creduto al vero volto di Dio, il nostro cuore è fragile e dubita. Perché se siamo insieme siamo raggiunti e il resto della strada non lo facciamo noi, ma lo Spirito.
Oggi il Signore ci dona lo spirito, ce lo aveva promesso !!! Lo Spirito è tuono e terremoto: ci scuote nel profondo, scardina le nostre presunte certezze, ci obbliga a superare i luoghi comuni sulla fede (e sul cristianesimo!). Lo Spirito è nube: la nebbia ci costringe a fidarci di qualcuno che ci conduce per non perdere la strada della verità. Lo Spirito è fuoco che riscalda i nostri cuori e illumina i nostri passi. Lo Spirito è vento: siamo noi a dover orientare le vele per raccogliere la sua spinta e attraversare il mare della vita! Se l'arroganza degli uomini ha portato a non capirsi più, la presenza dello Spirito ci fa udire un solo linguaggio, una sola voce. Invochiamo lo Spirito quando non ci capiamo in famiglia, in parrocchia, sul lavoro. Invochiamolo quando non riusciamo a spiegarci. Lo Spirito fa diventare i pavidi apostoli dei formidabili evangelizzatori: ora non hanno più paura e osano, vanno oltre, dicono senza timore la loro fede e la loro speranza.
Lo Spirito, discreto, impalpabile, indescrivibile, è la chiave di volta della nostra fede, ciò che unisce tutto. Lo Spirito, già ricevuto da ciascuno nel Battesimo, è colui che ci rende presente qui e ora il Signore Gesù. Colui che ci permette di accorgerci della sua presenza, che orienta i nostri passo a incrociare i suoi. Siete soli? Avete l’impressione che la vostra vita sia una barca che fa acqua da tutte le parti? Vi sentite incompresi o feriti? Invocate lo Spirito che è Consolatore che consola, fa compagnia a chi è solo. Ascoltate la Parola e faticate a credere, a fare il salto definitivo? Invocate lo Spirito che è Vivificatore, rende la vostra fede schietta e vivace come quella dei grandi santi. Fate fatica a iniettare Gesù nelle vene della vostra quotidianità, preferendo tenerlo in uno scaffale bello stirato da tirare fuori di domenica? Invocate lo Spirito che ci ricorda ciò che Gesù ha fatto per noi. Siete rosi dai sensi di colpa, la vita vi ha chiesto un prezzo alto da pagare? La parte oscura della vostra vita vi ossessiona? Invocate l’avvocato difensore, il Paraclito, che si mette alla nostra destra e sostiene le nostre ragioni di fronte ad ogni accusa. Così gli apostoli hanno dovuto essere abitati dallo Spirito, che li ha rivoltati come un calzino, per essere finalmente, definitivamente, annunciatori e allora, solo allora, hanno iniziato a capire, a ricordare col cuore.
Se abbiamo sentito il cuore scoppiare, ascoltando la Parola, stiamo tranquilli: c’era lo Spirito che, finalmente, è riuscito a forzare la serratura del nostro cuore e della nostra incredulità!
Buona domenica, sappiatevi amati!!!
Audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-28-maggio-2023
Per tutti, in particolare famiglie e ragazzi, proponiamo, in fondo alla pagina, spunti di riflessione e giochi presi dalla rivista "Catechisti parrocchiali"