Riflessione 10-2025
Siamo tutti, stanchi, spaventati, confusi: la vita sempre più stressante, le catastrofiche previsioni, le notizie sempre più cupe e spaventose ... Vivere è diventato difficile. Allora, sinceramente avevamo bisogno della quaresima? a cosa serve? Non ne abbiamo abbastanza? Sì, certo. Ma ne abbiamo bisogno, per lasciarci alle spalle il caos, per trovare un orizzonte in questo deserto, per riappropriarci della nostra anima e fare un argine alle parole che ci raggiungono ogni giorno. Abbiamo urgente bisogno di mettere dei punti fermi, dei paletti, di alzare lo sguardo per vedere se stiamo seguendo la strada che avremmo voluto percorrere. Perché la peggiore delle tentazioni è di smettere di vivere per paura di morire. Tante volte le tentazioni si banalizzano, anche fra noi cristiani, le si butta sull’eccesso. Il denaro, le parolacce, le bestemmie… E in questo tempo in cui vediamo il diavolo ovunque, rischiamo di non vedere l’evidente: c’è un modo di vivere che ci allontana da noi stessi e da Dio. Quando mettiamo alcune cose, al centro della nostra vita, delle nostre scelte, tutto può diventare un idolo, sostituirsi a Dio. Le cose, sì, ma anche il giudizio degli altri, la fama, i like. Occhio, dice la Parola oggi, scrollati di dosso l’illusione che le cose risolvano i problemi. Quando la bramosia ci spinge e fare qualunque cosa per diventare visibili, importanti, allora mi sforzo di apparire come gli altri vorrebbero, non importa chi io sia davvero, importa cosa penso farebbe piacere agli altri, cosa mi può rendere importante. Quando la fede diventa manipolazione, quando la ricerca del miracolo diventa ossessione, quando anche Dio diventa mio servo, allora tutto deve in qualche modo assecondare le mie esigenze, risolvere i miei problemi. Oppure Dio non mi serve. Gesù combatte contro tutto questo. Per due volte Luca insiste sul fatto che è lo Spirito a spingere Gesù nel deserto dopo aver ricevuto il battesimo. La tentazione colpisce sempre chi si avvicina a Dio, non chi se ne allontana o non se ne interessa. Le tentazioni sopraggiungono in un momento di "fame". Quando abbiamo fame di Dio, quando abbiamo fame di affetto, quando abbiamo fame di pace... iniziano le difficoltà più grandi. Le tentazioni del diavolo sono piene di buon senso.Per rendersi credibile, il male, è sempre pieno di buon senso. Gesù è deciso: certo, bisogna nutrirsi, soprattutto della Parola e interpretarla nel modo giusto. Non farà compromessi, Lui vuole essere libero. Non farà gesti eclatanti, vuole che la gente ami Dio per ciò che è, non per ciò che dona. I suoi insegnamenti sono nel segno dell’amore e della condivisione, nella forza della Parola e nell’autenticità, nello svelare il volto misericordioso del Padre. Gesù vuole dei figli, non dei servi, l’affetto sincero, non un rispetto reverenziale. Il diavolo, per ora si allontana, ma tornerà nel momento più difficile, quando Gesù è più fragile: al Getsemani. Così inizia la nostra Quaresima, questi quaranta giorni che ci sono donati per fare più silenzio, per prendere maggiormente sul serio la preghiera, per dominare i nostri sensi, per accorgerci del povero che ho accanto, per lasciare che la nostra anima ci raggiunga. E trovare il risorto, alla fine del cammino. Per scoprirci ancora e ancora, amati. Perciò capaci di amare.
Aprendo il file .pdf. "Riflessioni e giochi" sotto l'immagine in fondo alla pagina potete accedere ad una riflessione del Vangelo per tutti, in particolare per famiglie e ragazzi, tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali", un modo per evangelizzare i più giovani allegramente, con un linguaggio semplice e gioioso.
Come di consueto propongo l'audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://paolocurtaz.it/download/commento-al-vangelo-del-09-marzo-2025/
