Riflessione 05-2024
Nel Vangelo di questa Domenica Marco ci racconta la giornata tipo del Messia: inizia il sabato con la preghiera nella sinagoga dove il Maestro insieme alla parola libera un "fedele" dal male; poi con un gruppo di amici partecipa al pranzo festivo, lì dando prova di grande umanità, si abbassa, prende per mano la suocera di Pietro che era malata e la guarisce; la sera, finito il sabato, una gran folla si raduna in cerca di Gesù ed Egli con grande compassione guarisce molti; infine il mattino seguente si alza per dedicarsi alla preghiera. Da notare come i primi due miracoli di Gesù citati nel vangelo di Marco, sono compiuti su persone normali, probabilmente credenti. Come a dire che non basta frequentare la messa la domenica per essere liberati dal male, ma dobbiamo affidarci a Dio e farci guarire da Lui. Dobbiamo riconoscere con umiltà i nostri limiti e le nostre mancanze, dobbiamo aprire il cuore a Lui per far si che possa essere sanato. Solo qundo siamo guariti, quando ci sentiamo amati e perdonati, sperimentiamo l'amore di Dio che è talmente grande da non poter essere rinchiuso in una casa come quella della suocera di Pietro o nella sinagoga di Cafarnao, ma deve uscire all'aperto nelle piazze. Un insegnamento nuovo per un popolo che pensava di incontrare Dio solo in un Tempio o in una sinagoga, come anche noi spesso pensiamo di rinchiuderLo in una delle nostre chiese per poi dimenticarci di Lui fino alla domenica successiva. Gesù esce, il suo amore non può avere muri di contenimento. Se vogliamo seguirlo anche noi dobbiamo uscire dalla nostra "confort zone" e vivere la nostra vita da cristiani non solo in chiesa, ma nei luoghi che frequesntiamo tutti i giorni per lavoro, svago, studio... Come Gesù dobbiamo prenderci cura delle persone più deboli e bisognose, dei malati, come ci ricorderà la giornata che si festeggerà domenica prossima. Gesù non ha vissuto e non vive le sue giornate guradandoci dall'alto verso il basso, ma si è abbassato condividendo le nostre malattie, prendendo su di se i nostri dolori, ha sofferto personalmente. Ma si è rialzato di buon mattino: è risorto dai morti ed è entrato in piena comunione con Dio. E' lui la mano che Dio tende a noi, deboli e peccatori, per sollevarci dalle nostre situazioni di debolezza, di stanchezza, di malattia e di depressione. Ma bisogna ricordarsi di non seguire Gesù solo quando vediamo i suoi miracoli, o quando ci sembra che tutto vada come vogliamo noi, altrimenti rischiamo di lasciarlo solo sulla croce. Gesù non è venuto al mondo per guarire i malati, ma a predicare i Vangelo, ad annunciare la presenza di Dio ed è proprio questa presenza che guarisce l'umanità dal suo male più profondo. Il peccato. Sappiatevi amati, perdonati e guariti. Buona domenica.
Aprendo il file .pdf. "Riflessioni e giochi" sotto l'immagine in fondo alla pagina potete accedere ad una riflessione del Vangelo per tutti, in particolare per famiglie e ragazzi, tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali", un modo per evangelizzare i più giovani allegramente, con un linguaggio semplice e gioioso.
Come di consueto propongo l'audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-04-febbraio