Commento 33 - 2024
Dopo aver letto il Vangelo di oggi dovremmo essere tutti orbi, monchi o zoppi. Ovviamente le parole del Maestro sono una provocazione (per fortuna), ma se Gesù ricorre a queste "immagini" è perchè siamo molto abili a travisare ogni sua parola. Gesù parla di scandalo e per cosa si scandalizzano i piccoli, i poveri? Si scandalizzano nel vedere discepoli che litigano sui primi posti, su chi sia il primo della classe, come dicevamo domenica scorsa, che non capiscono la logica del Maestro che si dona fino a morirne. Nell’incontrare comunità rissose, chiuse, autoreferenziali, che vivono al proprio interno le stesse dinamiche del mondo, fingendo, invece, di essere virtuose e devote. Nel trovare discepoli che, invece di accogliere, di spalancare le porte e il cuore, di gioire per chi si avvicina al Signore, di benedire il Padre se lo Spirito contagia chi non è dei nostri, diventano polemici, divisi, rancorosi, intransigenti. Al tempo di Gesù, i guaritori, praticavano alcuni gesti rituali sull’ammalato, su chi si pensava essere indemoniato (le malattie di cui si ignorava l’origine erano attribuite al demonio), invocando, nel contempo, i grandi guaritori: il re Salomone, uno dei profeti e, segno della sua crescente notorietà, anche Gesù. Così uno dei discepoli, Giovanni, riferisce al Maestro di aver impedito ad un guaritore di usare il Suo nome perchè dice: “non ci seguiva”, cioè “non è dei nostri”. Gesù, come Mosè nella prima lettura, rassicura i discepoli (e noi) dicendo: "se uno non è contro di noi, è con noi!!!" Anche se non fa parte di un certo gruppo cristiano o di una certa parrocchia, anche se non fosse cristiano, ma in qualche modo credesse... perchè di Spirito ce n’è in abbondanza e opera in molti modi. Lo vediamo anche nelle nostre comunità: persone apparentemente distanti o critiche nei confronti della Chiesa e degli uomini di Chiesa (a volte con qualche buona ragione per esserlo), sono capaci di grandi gesti di attenzione e di amicizia e si rendono disponibili, offrono aiuto perchè affascinati dal Vangelo o dall'esempio di qualche credente. Chi è Chiesa? Chi fa parte della comunità? Le persone che vengono a Messa magari tutti i giorni? Il parroco, le suore dell’asilo e pochi altri? No, dice il Signore, a volte anche persone apparentemente distanti o che non ci aspetteremmo sono nella logica e nel cuore di Dio. La Chiesa fa parte del Regno, ma non lo esaurisce ed è sconveniente, questo dice il Vangelo di oggi, definire chirurgicamente i confini di chi è dentro e di chi è fuori. Soprattutto quando parliamo di fede, di interiorità, di spiritualità. I discepoli del Signore hanno caratteristiche comuni, si riconoscono in una stessa fede, credono nel Dio che Gesù ha rivelato, praticano i consigli del Vangelo, certo. E, a partire da Gesù stesso, pongono dei segni per identificarsi: il battesimo segna l’ingresso nella comunità dei credenti. Ma il rischio di fare della comunità un gruppo ristretto, una setta che si definisce in termini assoluti, non riconosce l’azione dello Spirito che, invece, soffia dove vuole e quando vuole. Il Signore oggi, a noi discepoli, chiede ancora una volta di uscire dalla mentalità mondana che innalza steccati, per entrare in quella di fede che non pretende di insegnare allo Spirito come agire… Sappiatevi amati, buona Domenica
Come di consueto continuiamo a proporvi l'audio-commento di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-29-settembre-...
Il file .pdf. "Riflessioni e giochi" solitamente si trova in fondo alla pagina (tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali"), sarà di nuovo disponibile da Ottobre.