Riflessione 27-2023

Il Vangelo di questa domenica rievoca un periodo non troppo felice per Gesù. Giovanni Battista è stato arrestato, il consenso popolare si sta affievolendo, coloro che Gesù si aspettava accogliessero con entusiasmo l’annuncio, invece, sono ostili e diffidenti nei suoi confronti. Le cose vanno decisamente male, la missione sta prendendo una brutta piega e il fallimento si delinea all’orizzonte. Come accade anche ai discepoli, di tanto in tanto e come accade alla nostra Chiesa affaticata e claudicante, intimorita dai tanti scandali in Europa, oppure ancora illusa (ci sono questi fenomeni) che tutto vada bene. Ma la realtà dice altro, parla di un cristianesimo che non crea discepoli ma fiacche abitudini. E allora ci chiudiamo a riccio, ci lamentiamo, sprofondiamo nel vittimismo. Gesù, diversamente da noi, davanti alla più evidente delle realtà, non si lamenta. Loda. Loda il Padre perché il rifiuto da parte dei devoti, dei capi della fede, ha fatto in modo che ad avvicinarsi siano gli ultimi, i semplici, gli arresi alla vita. E' un cambio radicale di vedute quello che ci insegna Gesù: anzichè lamentarci, trovare il lato positivo della vicenda, lodare Dio, fidarsi di Lui. Perchè Dio non è mai come ce lo aspettiamo, ma ci ama a prescindere di come siamo: stanchi, oppressi, fragili... e noi siamo i destinatari di questo messaggio per scoprirci sempre più amati. Dio ama e ama davvero. Ama tutti, chiama tutti. Noi, nella libertà, possiamo scegliere di complicarci la vita, di arrampicarci in contorti ragionamenti che attingono ai pregiudizi e alla diffidenza. O arrenderci all’evidenza. Perché Dio è così: stupisce. Gesù ci invita ad imitarlo, perchè Lui è la via, la verità e la vita!!! Sappiatevi amati, buona domenica.

Audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-9-luglio-2023