San Matteo

L'antica chiesa di Arigna, dedicata a San Matteo, fu eretta ab antiquo come chiesa battesimale, come si desume dalla Descriptio annessa alla visita pastorale di Feliciano Ninguarda (“con il cimitero, vi è il battistero e vi è mantenuto il cappellano”) e cominciò a essere officiata come parrocchiale indipendente, per tacito consenso dell'autorità ecclesiastica, già nel XVII secolo. 
Con difficoltà fu raggiunta dai vescovi in visita pastorale, o dai loro emissari, a causa del disagio del viaggio per recarvisi; ciò ha fatto sì che le notizie siano scarse e frammentarie. Leggiamo, tuttavia, che aveva, nel ‘700, oltre all’altare maggiore, quello dedicato alla Madonna del Rosario e un altro dedicato a san Giuseppe. Nella memoria di un testimone, vi era anche un altare era intitolato a Santa Margherita. Vi si conservava il reliquiario con le reliquie di san Matteo apostolo. Sappiamo che viene da questa chiesa la tela del Macolino raffigurante la vergine del Rosario con i tondi dei Misteri, oggi in San Carlo a Fontaniva. Fu violentemente colpita da un masso staccatosi dalla montagna sovrastante all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso e, progressivamente, cadde in rovina. Nulla è rimasto dell’affresco dell’altare principale, raffigurante san Matteo in gloria circondato da Santi; furono recuperate delle pietre, usate sul piazzale di Fontaniva, e un portalino, portato a Poggiridenti. Oggi rimangono solo una parte dell’abside e il grazioso campanile con cuspide piramidale. Poco distanti, ci sono ancora ampi tratti del muro perimetrale del cimitero in uso sino al 1916, quando venne costruito quello attuale.