Riflessione 18-2024

Questa domenica torniamo a parlare dell'essenza del cristianesimo: l'amore. Ne abbiamo bisogno perché sappiamo che è l’amore che muove il mondo. Ne abbiamo bisogno in questi tempi cupi e logoranti, aggressivi e violenti, in cui rischia di prevalere sconforto e il vittimismo. Abbiamo bisogno che Gesù ci insegni ad amare! Dimorare Il primo messaggio del vangelo di oggi è semplice: lasciamoci amare. Tutto il vangelo conduce a questa unica verità: siamo amati. Amati da Dio che ci ha voluti, siamo preziosi ai suoi occhi. Perciò possiamo cambiare, crescere, imparare. Non è facile credere questo, lo so bene: molti, fra noi, fanno esperienza di mediocrità, di dolore, di solitudine. Il mondo ci ama solo se abbiamo qualcosa da dare. Dio no, ci ama a prescindere, perché ci ha creati. Non ci ama perché siamo buoni ma, amandoci, ci rende buoni e se già abbiamo scoperto di essere amati, Gesù insiste: dimorate in questo amore, restateci. Dopo avere cercato Dio, affascinati da qualche credente credibile, dopo avere scoperto che in Gesù anche noi siamo suoi figli, tutta la nostra vita diventa manifestazione del Suo amore. E' possiamo dimorare, dice il Signore, solo osservando i comandamenti, ma questa richiesta ci sta un po' "stretta", perchè la parola “comandamento” ci rimanda alla regola, alla norma, alla sanzione. Nulla di tutto questo, Gesù è venuto a donare un nuovo “comandamento”: imita il Padre che ti ama e riama te stesso, gli altri, Lui. I “comandamenti”, allora, non diventano una serie di norme da osservare per meritare l’amore, ma il modo di manifestare questo amore.  Un bel cambiamento: dalle dieci parole di Mosè, alle 613 miztvot (i precetti, dei farisei), al comandamento più grande (amare Dio e il prossimo) ed infine al comandamento nuovo (amare come Gesù ci ama). Gesù ama fino al dono di sé sulla croce, fa Lui per primo, ciò che dice e che chiede di fare ai discepoli. Amare come egli ci ha amati significa entrare nella logica del dono totale di sé, senza condizioni, un amore totale che salva questo mondo egoista. Non la felicità usa e getta che il mondo ci vende (sempre a caro prezzo) ma la gioia che diventa consapevolezza di essere amati e, per questo, amare. Posso anche avere una vita sfortunata e intessuta di dolore, ma la gioia permane, perché so di essere partecipe di un grande progetto d’amore che mi coinvolge. Esiste l’amore, lo sappiamo: non occorre essere cristiani per amare. Ci sono persone non credenti che amano bene, poi c’è l’amore più grande, quello che dona vita, che vivifica, quello di Cristo che ricevo. Questo amore ci fa scoprire di essere figli, non servi, a Sua immagine proprio perché capaci di amare. Nella vita possiamo realizzarci nel lavoro, nella famiglia, diventare personaggi famosi, conosciuti… ma più che essere figli di Dio non saremo mai, e lo siamo già!  Amare significa accorgersi che dobbiamo cambiare idea e far uscire Dio dal contenitore in cui lo rinchiudiamo, perché questo amore Dio non lo riserva ai pochi ma a tutti. Lasciarmi amare, mare dell’amore che ricevo, lasciare fluire l’amore di Dio in me. Buona domenica, sappiatevi amati!!!

Aprendo il file .pdf. "Riflessioni e giochi"  sotto l'immagine in fondo alla pagina potete accedere ad una riflessione del Vangelo per tutti, in particolare per famiglie e ragazzi, tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali", un modo per evangelizzare i più giovani allegramente, con un linguaggio semplice e gioioso.

Come di consueto propongo l'audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-5-maggio-2024