Ruflessione 3-2025

Manca il vino!!! Quante volte facciamo questa esperienza, nelle nostre vite? Magari la stiamo facendo, in questi anni inquieti in cui lo scoraggiamento accompagna la paura per la grande instabilità internazionale e non sappiamo cosa ci riserva il futuro. Ma, ad essere onesti, a toglierci le gioie della vita, è soprattutto la mancanza di senso, di orizzonte. È normale che sia così, succede a tutti. Partiamo entusiasti, convinti, determinati, poi, cammin facendo, viene a mancare il vino. Una sofferenza, un fallimento, un’esperienza negativa ci fanno rendere conto che manca qualcosa di importante nella nostra vita: il vino, simbolo della gioia, della festa, della gratuità. Ve la immaginate una festa di nozze senza vino? No. Esatto. Manca il vino, manca la voglia di vivere, di andare avanti, di fare festa. Allora tutto diventa grigio, faticoso, cresce la rabbia, l’aggressività, la depressione, il vittimismo. Esattamente quanto ci sta accadendo. Manca il vino alla nostra vita. Manca il vino alla nostra Chiesa. Manca il vino alla nostra società. Oggi, il vangelo di Giovanni ci richiama all’essenziale: il miracolo numero uno come scrive l’evangelista, quello che sta alla base di ogni altra esperienza di fede, è trasformare l’acqua nel vino nuovo. Un matrimonio senza vino è destinato al fallimento, con grave danno agli sposi e alla festa. Maria, lo sa e chiede al figlio di agire, ma Gesù dice alla madre che non è ancora il momento, avvisandola che se inizia il tempo dell’annuncio lei lo perderà, non sarà più suo. Maria non si scoraggia, ha fede. In questo strano matrimonio in cui mancano gli sposi e protagonisti sono i camerieri e lo sconosciuto Gesù, Maria si rivolge a noi, a me. Qualunque cosa vi dirà, fatela. Maria è la prima ad accorgersi della mancanza di gioia nella nostra vita e ne informa il Figlio. E a noi dice: fate. Non: aspettate. Non: pregate. Non: pazientate. Non: rassegnatevi. Fate. La gioia si costruisce, mica si attende, si plasma giorno per giorno. Come? Dobbiamo riempire le giare fino all’orlo con l’acqua, non abbiamo altro. L'acqua è la nostra fede, incolore. insapore ma così essenziale per la nostra vita. E proprio questa fede va riempita, non snobbata, non abbandonata, ma vissuta con tutto ciò che siamo. La tentazione di fuggire è tanta, ma se riempio le giare e lascio agire Dio nella mia vita, quell’acqua attinta e servita al sommelier diventa un vino straordinario. E da servo divento sommelier e anch’io faccio i complimenti a Cristo, lo sposo, per tutta l’acqua che ho visto trasformarsi in vino. Perché questo matrimonio, questa festa è la storia d’amore fra lo sposo, Dio, e la sposa, Israele. E dei servi, noi, che partecipano a questa festa. E della madre del Signore, prima fra i discepoli, prima fra i credenti, che discretamente si accorge dell’assenza della gioia e provvede, spingendo ad agire il Signore. E noi. Inizia così il nostro anno civile. Annotando, con amarezza, quanto sia faticosa la nostra vita quando manca il vino della gioia. Ma guardiamo avanti, uscendo dal numeroso gruppo dei lamentosi e dei rassegnati, tornando ad essere luce nelle tenebre. No, non stiamo precipitando nel caos e nemmeno nella disperazione più cupa. Alcuni aspettano la fine della festa, incuranti di quanto accade. Altri si lamentano dell’imperizia dello sposo e del pessimo servizio catering. A noi è chiesto di riempire le giare fino all’orlo. Anche se solo di acqua. L’incontro con Dio è una festa di nozze, una grandiosa festa di nozze. Eccomi, Signore. Pronto a riempire le giare. Buona domenica, sappiatevi amati.

Aprendo il file .pdf. "Riflessioni e giochi"  sotto l'immagine in fondo alla pagina potete accedere ad una riflessione del Vangelo per tutti, in particolare per famiglie e ragazzi, tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali", un modo per evangelizzare i più giovani allegramente, con un linguaggio semplice e gioioso. 

Come di consueto propongo l'audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-19