Commento 49 - 2023

In questa domenica si festeggia la Santa Famiglia. Questo ci da modo di riflettere un po' sul concetto di famiglia di relazioni e affetti oggi, che negli ultimi anni è stato un po' messo in discussione rispetto all'idea ormai consolidata che avevamo. Si perchè se è vero che certe situazioni nascono un po' per moda, in altri casi ci sono delle ragioni oggettive, fondate. Questo forse è il motivo che ha spinto Papa Francesco a dare la benedizione, cioè a dire del bene, anche nelle relazioni che ufficialmente non sono quelle che nel nostro immaginario dovrebbero essere: coppie conviventi, separate che cercano di costruire qualcosa, oppure omo/donna-affettive in cui c'è comunque una ricerca di Dio. Sicuramente una riflessione difficile, che si allarga, ma che comincia con un gesto a mio parere molto positivo: una Benedizione. Per dare testimonianza di una Chiesa inclusiva e non esclusiva. Un'altra riflessione, dobbiamo farla sulle famiglie proposte dalla Bibbia, sia nel vecchio che nel nuovo testamento. Famiglie tutt'altro che perfette come la famiglia di Nazareth. Sì, perchè ci vuole una buona dose di follia, nel proporre in questa domenica, la festa della Santa famiglia, indicandoci come modello da seguire una famiglia composta da un padre che non è il vero padre, da una madre vergine e da un bambino che è il figlio di Dio. Ma se abbiamo il coraggio di lasciar parlare gli eventi, di andare oltre le apparenze, qualcosa cambia in noi. Perché questa è una famiglia concreta, reale, che deve fare i conti con la fatica e la sofferenza, con gli imprevisti e i momenti di stanchezza delle relazioni. Non è una coppia di semidei. Non ci sono gli angeli a stirare e a fare bucato, a Nazareth, non ci sono prodigi che accompagnano la crescita del piccolo Gesù, o miracoli che evitano a Giuseppe di lavorare e di guadagnarsi il pane con fatica. Questa famiglia è un modello e un esempio per noi, proprio nella sua vicinanza alle nostre fatiche e stanchezze, alle nostre crisi e ai nostri litigi, alle difficoltà che devono e dovranno affrontare. Dio nasce in una famiglia che è amore, provate a pensare a quanto amore trasuda da una famiglia. Quasi tutto viene fatto per amore, non c'è una ricompensa economica, se mai è il contrario, la maggior parte delle cose vengono fatte per amore: il lavoro per il mantenimento della famiglia stessa, la cura per la casa, la crescita e l'educazione dei figli... Poteva Dio stare fuori da una realtà così piena di amore? Lui che sa cos'è l'amore perchè Lui stesso è amore? Direi proprio di no. Ma la cosa straordinaria è il modo in cui è entrato nella famiglia, come tutti noi, rispettando l'uomo in tutto e per tutto, nonostante fosse Dio. Che Dio meraviglioso!!! Non potevamo chiedere di meglio. Ma torniamo al Vangelo, dove incontrimamo due personaggi: Simeone ed Anna. Al tempo di Gesù dopo il parto dovevano passare alcuni giorni che servivano per la purificazione, dato che il parto ed il sangue di per sè erano considerati una cosa impura, seppur essenziale. Questi giorni permettevano alla Madre di dedicarsi totalmente al figlio, ma poi la coppia per poter essere riammessa alla vita religiosa e sociale doveva recarsi da un sacerdote per il rito della purificazione e nel caso di un figlio primogenito, per presentarlo al Signore. Simeone quando vede il bambino che tanto attendeva, perchè gli era stato preannuncito dallo Spirito Santo che sarebbe morto solo dopo aver visto "La Salvezza", loda Dio con un cantico che prende il suo nome e che insieme al cantico di Maria (magnificat) e al cantico di Zaccaria, fanno parte della liturgia delle ore: Zaccaria nelle lodi mattutine, Maria nei Vespri e Simeone nella compieta. Inoltre Simeone profetizza su Gesù e su Maria, e ancora una volta la profezia non lascia trasparire nulla di buono per la giovane madre: <<...e anche a te una spada trafiggerà l'anima>>. Nel tempio vi è anche una profetessa chiamata Anna, anch'essa in avanzata età, che loda Dio e parla a tutti del bambino Gesù. Un'altro modo, dopo l'annuncio ai pastori e così come sarà per i magi, di attendere Gesù. Insomma, Gesù viene nella storia e tornerà nella Gloria, per amare tutti, per andare incontro a tutti e per darci un messaggio forte e chiaro anche in questo Natale un po' stanco e violento:<< datti pace, perchè sei amato!!!>>. Buona Domenica sappiatevi amati e scegliete di amare!!!

Aprendo il file .pdf. "Riflessioni e giochi"  sotto l'immagine in fondo alla pagina potete accedere ad una riflessione del Vangelo per tutti, in particolare per famiglie e ragazzi, tratto dalla rivista "Catechisti parrocchiali", un modo per evangelizzare i più giovani allegramente, con un linguaggio semplice e gioioso.

Come di consueto propongo l'audio commento al Vangelo di Paolo Curtaz, un modo per lasciarsi evangelizzare semplicemente ascoltando: https://soundcloud.com/paolocurtaz/commento-al-vangelo-del-31-dicembre-2023